18 mesi di stagionatura rendono il prosciutto Dok dell'Ava uno dei tre prosciutti più buoni d'Italia.
Il verdetto è della guida dell'Espresso "I salumi d'Italia 2017" che ha fregiato questa bontà di 5 spilli e cioè del massimo riconoscimento nel settore.
Tale bontà è data innanzitutto dalla scelta dei suini che sono allevati prevalentemente nella pianura padana, una zona ad alta produzione casearia e quindi ricca di siero che conferisce alla carne quei sapori cremosi che fanno la differenza.
Le cosce vengono salate da fresche con sale marino di Margherita di Savoia (Puglia) per poi seguire tutte le fasi di lavorazione impostate per una stagionatura lenta, lenta.
Questo permette ai prosciutti di invecchiare in tranquillità e migliorare mese dopo mese nei profumi, nei sapori e nella morbidezza, elementi che li contraddistinguono dagli altri.